Piano energetico regionale, in arrivo i primi finanziamenti per le PMI

Il nuovo Piano Energetico regionale punta su risparmio energetico e fonti rinnovabili.

In arrivo i primi finanziamenti a fondo perduto per le PMI

Il Piano Energetico Regionale (PER) 2030, approvato il 1 marzo scorso dall’Assemblea legislativa, è stato pubblicato il 20 marzo 2017 sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 71 insieme al Piano Triennale di Attuazione 2017–2019 per cui è previsto un finanziamento pari a 248,7 milioni di euro.

Il Piano stabilisce gli indirizzi programmatici della politica energetica della Regione Emilia-Romagna finalizzati allo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale puntando su risparmio energetico e sviluppo di fonti rinnovabili.

Il Piano prevede il taglio delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’aumento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’aumento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.

È stato rafforzato il sostegno della Regione agli Enti locali nell’applicazione del Piano energetico, grazie all’individuazione di indicatori di efficacia delle politiche energetiche locali, in particolare il livello di attuazione dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), sulla base dei quali prevedere meccanismi premianti per i comuni più virtuosi, in linea con le direttive europee.

La Commissione Europea ha rilevato il ruolo centrale delle autorità locali ma, anche, quella della comunità imprenditoriale nel guidare l’efficienza energetica ed ha sottolineato la volontà di sfruttare il Fondo europeo per gli investimenti strategici per lavorare sul tema.

Il Pacchetto di proposte sull’Unione Energetica è costituita da tre “pilastri” della politica energetica europea (sostenibilità, sicurezza e competitività) e da cinque “dimensioni” strettamente integrate: 1. sicurezza energetica, solidarietà e fiducia; 2. mercato dell’energia completamente integrato; 3. efficienza energetica come strumento di moderazione della domanda; 4. decarbonizzazione dell’economia; 5.  ricerca, innovazione e competitività.

Al secondo Stato della conferenza dell’Unione Energetica è stato evidenziato come l’efficienza energetica sia, di fatto, da considerare l’unica condizione indispensabile e necessaria per raggiungere tutte le altre.

Tale spunto diventa l’occasione ideale per esaminare il rapporto della Commissione Europea che attribuisce agli edifici residenziali la chiave dell’investimento strategico per l’energia, dal momento che rappresentano circa il 40% del consumo di energia e il 36% delle emissioni di carbonio.

La Commissione ha valutato i diversi vantaggi derivanti dalla riqualificazione energetica del settore dell’edilizia che, oltre alla stima dei benefici economici legati al risparmio energetico, considera anche gli effetti positivi sul valore degli immobili, la competitività industriale, la salute e gli aspetti sociali, ambientali e macroeconomici, con particolare attenzione all’ottimizzazione dei consumi delle famiglie in difficoltà.

Il documento spiega che l’efficienza energetica potrà generare un mercato delle ristrutturazioni al 2030 da circa 250 miliardi di euro, con il solo settore dell’isolamento che arriverà a 15 miliardi di euro.

In quest’ottica le maggiori opportunità saranno soprattutto per le piccole e medie imprese. Tutto ciò a fronte di un sostegno pubblico al settore che potrà incidere tra lo 0,02% e lo 0,11% del PIL UE28.

Importanti, anche, i risvolti sociali se si pensa che si può puntare a togliere da una condizione di “povertà energetica” un grande numero di famiglie europee.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha dichiarato l’efficienza energetica essere il “primo combustibile” in tutto il mondo, perché l’“energia evitata” attribuibile all’efficienza energetica è il più grande fornitore di qualsiasi altro combustibile. In altre parole il costo di un kWh risparmiato è sempre inferiore al costo di un kWh di energia generata.

L’auspicio per i nostri territori è che gli Enti pubblici e la realtà imprenditoriale sappiano responsabilmente farsi carico dell’istanza, cogliendo nella recente programmazione regionale – nuovo Piano Energetico (PER), Piano Aria (PAIR2020) ed imminente nuova legge urbanistica – lo spunto per porre la questione energetica-ambientale come obiettivo prioritario di Piano a scala territoriale, riconoscendo l’efficienza energetica come la risorsa più economica, più pulita, più affidabile e disponibile in ogni comunità.

La StartUp innovativa SCnB S.r.l., che ha redatto i PAES per diciannove Comuni piacentini ed implementato il modello “Condomini Intelligenti Piacenza”, ha sviluppato e dato avvio al nuovo progetto “Imprese intelligenti” (azione già contemplata nei PAES per i quali ha avuto l’incarico) per accompagnare le PMI all’adozione di Sistemi di Gestione ISO 50001 e alla realizzazione di diagnosi energetiche.

Smart City and Buildings S.r.l. segnala, a tal proposito, l’imminente bando regionale che prevede contributi a fondo perduto per le diagnosi energetiche.

Grazie alla propria presenza territoriale, Smart City and Buildings S.R.L. supporta le imprese emiliano-romagnole nell’invio della domanda.

Successivamente all’uscita della graduatoria di assegnazione, SCnB S.R.L. metterà a disposizione i suoi Esperti di Gestione dell’Energia, per implementare i Sistema di Gestione dell’Energia nelle imprese ed eseguire la diagnosi energetica.

Piano energetico regionale, in arrivo i primi finanziamenti per le PMI